mercoledì 24 giugno 2015

Ormai i valori si sono capovolti.

Sentire dire dal Presidente del Consiglio Tsipras che i creditori che chiedono la restituzione dei soldi che hanno prestato alla Grecia, sono dei “criminali” deve far meditare. Tsipras dimentica che chi lo ha preceduto ha presentato bilanci falsi per ottenere i prestiti, facendo figurare che la Grecia era una nazione florida, mentre era al fallimento e si è salvata solo grazie ai soldi ricevuti dall’Europa. Tsipras dimentica che i suoi concittadini godono di condizioni sociali di molto superiori a quelle della media dei cittadini per gli Stati che hanno prestato i soldi alla Grecia: in Grecia si va in pensione molto prima che in Italia, in Grecia quando nasce un bambino i genitori e i loro famigliari hanno diritto a lunghe vacanze per assistere il proprio figlio rispetto a quanto abbiano diritto i cittadini italiani o della comunità europea e l’elenco potrebbe essere molto lungo. A questo punto si deve avere il coraggio di “buttare” fuori dall’Europa la Grecia facendole subire tutte le conseguenze, si deve richiedere la restituzione di tutti i soldi prestati e con gli interessi, senza dare più un centesimo: a questo punto Tzipras cosa farà? Se il nuovo comunismo è questo allora vuol dire che siamo scesi molto in basso perché Tsipras definisce l’ultimo vero comunista! Ma i comunisti che abbiamo conosciuto era persone che rispettavano i patti; sembra che i nuovi comunisti (sempre che sappiano che cosa sia il Comunismo!), non sappiano neppure quale sia il valore dei patti che sottoscrivono e che devono essere rispettati. Se fosse stata la Grecia ad aver prestato dei soldi all’Italia, li vorrebbe indietro immediatamente, questo è certo. Tsipras è nuovo fautore del principio “quello che è mio è ovviamente mio, ma quello che è tuo, è nostro!”.

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