Dopo essere stata violentata nel corpo, nella mente ed uccisa, ora viene violentata anche nella memoria.
Ci riferiamo all’orribile omicidio di Sarah, la ragazza quindicenne uccisa dallo zio e forse anche dalla cugina.
La violenza nella memoria è fatta dalla curiosità morbosa che ha visto in questi giorni centinaia di persone recarsi presso il luogo dove è stato compiuto l’omicidio, quasi fossero dei turisti dell’orrore!.
Fare anche centinaia di chilometri per andare a vedere i muri esterni del garage all’interno del quale è stata uccisa una persona, è un sintomo che testimonia che non solo chi ha ucciso, ma anche molti altri hanno la necessità di essere curati.
La curiosità morbosa investe le persone tutte le volte che i mass media danno troppo risalto ad un fatto: Franzoni docet!
La sovraesposizione mediatica crea un enorme danno in quanto la mente umana viene sollecitata in modo anormale e la colpa di tutto questo è di chi, con un caso, vuole riempire i giornali, i tele e radiogiornali per giorni, non avendo altre notizie da presentare al pubblico.
L’omicidio di Sarah è un fatto gravissimo, che dovrà essere punito in un modo esemplare, dopo di che deve calare il silenzio.
Quello che i cittadini devono chiedere è una giustizia veloce e durissima.
Continuare in pseudo indagini giornalistiche, non fa altro che violentare ancora una volta la povera Sarah.
Ma sorge un dubbio, non è che questa sovraesposizione mediatica sia fatta da alcuni giornalisti solo perché hanno avuto l’ordine di sviare l’attenzione dei cittadini dai problemi che li assillano?
martedì 19 ottobre 2010
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