Un altro soldato italiano impegnato in Afghanistan è stato ucciso oggi con un colpo d'arma da fuoco. L'uccisione è avvenuta nel distretto di Gulistan, nella parte occidentale dell’Afganistan, nella parte sud dell'area di competenza italiana; la vittima è stata colpita mentre era all'interno della base dove prestava servizio.
Questa è la fredda comunicazione “Ansa” con la quale abbiamo appreso che un altro nostro giovane ha perso la propria vita.
Non siamo d’accordo con i nostri governanti che hanno definito “fuoco assassino e vigliacco” quello che ha ucciso il militare!
Non siamo d’accordo che si continui ad affermare che il nostro contingente è in “missione di pace”!
Non siamo d’accordo con chi afferma che i militari in Afganistan “portano la democrazia”!
Quanti nostri giovani devono ancora perdere la vita in missioni di pace?
È vero, non è giusto lasciare la popolazione Afgana da sola a combattere contro i Talebani, ma almeno siamo sinceri con noi stessi: quella che i vari contingenti militari presenti in Afganistan sono in missione di guerra e dalla guerra non ci si può aspettare che morte e distruzione.
Se è questo che si vuole, ebbene sia ma non si deve continuamente mentire spudoratamente.
Oppure la verità è un’altra: della democrazia e della pace in Iraq non ce ne frega niente, noi occidentali siamo in quei paesi solo per difendere il petrolio, l’uranio il rame.
Ai posteri l’ardua sentenza!
venerdì 31 dicembre 2010
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