Busto ha perso in competitività, molte imprese hanno chiuso anche in conseguenza della crisi che attanaglia anche la nostra zona, l’andamento dell’economia locale è simile a quello nazionale continuando ad essere in discesa, ma a tutto questo probabilmente c’è’ un rimedio. Sembra infatti che i nostri politici e tecnici si siano iscritti ad una nuova facoltà universitaria: la fantasia.
Non solo, ma hanno già superato un esame fondamentale dal nome: chi la spara più grossa!
La dimostrazione di tutto questo la si trova in due notizie che sono apparse recentemente sui quotidiani locali e precisamente:
1. l’ex calzaturificio Borri sarà trasformato in un centro termale
2. a Sacconago verrà costruita una darsena.
Le due notizie hanno girato velocemente in tutte le case, comprese quelle delle città vicine suscitando sorpresa e stupore!
Non solo a Gallarate e a Legnano, ma anche a Milano e a Varese in molti sono rimasti colpiti in quanto se una città come Busto riesce a trasformare una parte del suo territorio in una darsena senza avere un fiume che la attraversi e ad aprire uno stabilimento termale senza avere delle terme naturali, vuol dire che la città deve avere della capacità e delle risorse che sono state nascoste per secoli.
Qualcuno si è anche chiesto se Busto è attraversata da qualche fiume sotterraneo per cui, una volta che lo si è fatto risalire in superficie, sarà possibile procedere anche alla sua navigazione, con grande vantaggio sia per l’economia locale che per la viabilità, che in parte potrà essere trasferita sul fiume come si faceva una volta a Milano con i Navigli.
Per quanto riguarda le terme, da sempre le stesse sono state collegate alle acque sorgive calde o fredde che contengono particolari sostanze utili alla salute o a fanghi che salgono alla superficie, che aiutano a guarire alcune malattie e che contribuiscono alla bellezza femminile.
Probabilmente qualcuno ha già fatto delle carotature del terreno e ha individuato che, a qualche chilometro di profondità, in prossimità del centro della Terra, vi sono dei vulcani che potrebbero far salire in superficie gas naturale, acque sulfuree, fanghi di particolare interesse e di grande utilità per tutti i cittadini.
Tutto questo porterà un notevole sviluppo economico non solo per la nostra città, ma sicuramente per tutto l’Alto Milanese; arriveranno naviganti da tutta la Lombardia con le loro barche a vela per poterle ormeggiare nella futura darsena in attesa di trasferirle al lago o al mare.
Sarà necessario costruire nuovi alberghi per poter ospitare tutti coloro che decideranno di venire a Busto Arsizio per curare le proprie malattie presso le nostre terme. Il futuro di Busto è assicurato!
Ma dopo aver fatto tutti questi bei sogni, improvvisamente ci si risveglia e si scopre che Busto non ha un fiume sotterraneo e che, nonostante facciano degli scavi a chilometri di profondità, non è possibile far risalire in superficie né fanghi né acque con particolari qualità curative e ci si accorge che Busto è una città normale come tante altre.
E allora viene da chiedersi da dove prendono spunto queste improvvise notizie che poi risultano totalmente prive di fondamento? Viene da chiedersi se qualcuno ritiene che il popolo, cioè tutti noi, sia così stupido da credere alle favole. Oppure, altra possibilità, è quella che i giornali si inventino tutto.
Quest’ultima ipotesi è del tutto inverosimile in quanto non vi è un giornalista dotato di una fantasia così sviluppata da pensare di divulgare la notizia che qualcuno vuole aprire un centro termale o di costruire in quel di Sacconago una darsena, se non ha avuto da fonti “certe ed attendibili” questa notizia. Sicuramente i giornalisti di fantasia ne hanno molta, ma certamente non fino a questo punto.
E allora è necessario scendere con i piedi per terra in quanto queste due favole ci permettono di trattare nuovamente un problema del quale abbiamo già discusso varie volte da queste colonne, che è quello della cronica carenza di strutture alberghiere in quel di Busto Arsizio.
Fra quattro anni circa ci sarà l’Expo Internazionale del 2015 e Busto, che ha già perso l’occasione di diventare parte essenziale del centro logistico di questo evento, potrebbe - se ne avesse le strutture - ospitare molti visitatori che decideranno di recarsi all’Expo.
Già oggi chi deve esporre a Malpensa Fiere o vuole visitarla rimanendo in loco anche solo per due giorni, deve rivolgersi a strutture alberghiere ubicate fuori Busto, ma il problema è che gli alberghi vicini alla nostra città sono talmente pochi che i visitatori e gli espositori devono spostarsi a decine di chilometri di distanza.
Conosciamo degli imprenditori che ci hanno riferito che quando hanno degli stand alla Fiera di Rho, devono prenotare delle camere d’albergo per i propri clienti anche a Stresa, che dista una sessantina di chilometri e ci si impiega più di un’ora e mezza per raggiungerla.
Se Busto fosse lungimirante, autorizzerebbe immediatamente la costruzione di nuove strutture alberghiere ad alto livello, strutture che sicuramente avrebbero la possibilità di essere utilizzate sia per la Fiera di Rho e per Malpensa Fiere ( nel suo piccolo), sia per la futura Expo di Milano del 2015.
Senza dimenticare che a pochi chilometri vi è l’aeroporto di Malpensa che sicuramente ha una forte necessità di utilizzare alberghi situati nelle sue vicinanze per i passeggeri.
Se proprio la fantasia la dobbiamo avere, cerchiamo di utilizzarla in fatti concreti e realizzabili in tempi brevi, che permettano a Busto di ritornare ad essere interessante.
Diversamente continueremo a sognare, ben sapendo che prima o poi ci si deve risvegliare dal torpore, ripiombando nel grigiore che da anni attanaglia Busto Arsizio.
(Da L’Informazione 5 novembre 2010)
mercoledì 10 novembre 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Aspetta e vedrai!! Abbi un pò di fiducia!!
RispondiEliminaIn merito ai giornalisti devi essere un pò cauto perchè non c'è mezzo migliore di un giornale per dare una notizia strampalata per provocare la reazione e far emergere quella giusta.
Ti abbraccio.
Giampiero