Busto ha sorpassato in abitanti Varese e subito qualche politico ha chiesto che la provincia abbia la doppia denominazione o che Busto diventi capoluogo.
Il problema non è l’avere 1000 abitanti in più o in meno, una città diventa capoluogo solo se ha le qualità per esserlo.
Una volta Busto era chiamata la “città delle cento ciminiere”, Manchester d’Italia, e Varese era denominata la “Versailles d’Italia” per i suoi giardini, oggi Busto non ha più le cento ciminiere e non è più la Manchester d’Italia, mentre Varese può essere ancora considerata la Versailles d’Italia.
Già questo dovrebbe far meditare quei politici improvvidi che invitano Varese a farsi da parte in favore di Busto Arsizio.
Busto ha perso una grande occasione all’inizio degli anni ’90 quando grazie ad un sindaco lungimirante quale è stato Giampiero Rossi, era ad un passo per diventare provincia, ma poi sono arrivati i nuovi della politica, i leghisti, che affermavano di odiare il centralismo, essere per il decentramento e il federalismo, e hanno illuso tutti i cittadini.
Quando la Lega è arrivata al potere a Busto molti hanno avuto fiducia che il progetto provincia continuasse, ma poi tutto è caduto nel niente, la Lega ha abbandonato il progetto e Busto ha perso un treno che non può essere più recuperato, perché pensare a una nuova provincia oggi è pura utopia, i tempi e le finanze non lo consentono più, ma quello che è ancora peggio è che Busto non ha più i “numeri” per diventare provincia, perché ha perso l’autorevolezza di un tempo, quando aveva anche autorità nel campo economico, sociale, sportivo e in molti altri settori, purtroppo oggi non ha più né autorità né autorevolezza.
domenica 16 gennaio 2011
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Caro Pico. Condivido al 100% le tue parole.
RispondiEliminaA bustocchi dico: meno arroganza e più umiltà e buonsenso.
Ciao.