Problema irrisolto e strade cittadine pietosamente trascurate
Il rigido inverno, con le copiose nevicate e piogge che vi sono state nei mesi scorsi, hanno reso gran parte delle strade di Busto un colabrodo, sono piene di buche, crepe, fessurazioni e sollevamento d’asfalto.
Quelle dove non si sono verificati questi fenomeni, dovuti al gelo e alla pioggia, si trovavano da tempo in uno stato disastroso per la loro vetustà.
Lo scorso anno sono state asfaltate alcune strade, ma tutte le altre sono in una situazione che a definire pietosa, è dir poco.
Vi sono vie che da tempo non vedono un intervento come ad esempio Via Pozzi e San Michele: percorrere queste strade in bicicletta o in moto è un calvario. Se uno dovesse tenere sulla propria bici della panna, al termine del via si troverebbe della bella panna montata tanti sono i sobbalzi a cui si è sottoposti.
Queste strade da anni non sono asfaltate e i cittadini sono obbligati a circolare facendo gimcane pericolose sia che le percorrano con la bicicletta, in moto o con l’auto. In qualsiasi modo le si percorrono, il risultato è lo stesso: le buche sono così tante, i rappezzi così numerosi da renderle impraticabili.
L’assurdo è che a metà Via San Michele vi è anche un dissuasore; le auto vi passano sopra come niente fosse, in quanto le buche sono più pericolose del dissuasore stesso.
Ovviamente non stiamo qui a ricordare che i raggi delle ruote delle biciclette passando per queste strade vanno a pallino e poi bisogna spendere dei denari per sostituire i raggi rotti; sempre che, per le buche, il ciclista o motociclista non cadano provocandosi anche danni alla persona.
Qualcuno dei nostri lettori dirà che siamo ripetitivi perché l’argomento delle buche l’abbiamo già trattato più volte. È vero! Siamo arrivati al punto di essere ironici affermando che i nostri amministratori ci vogliono bene e che le strade non vengono riparate per permetterci di sentire la musica creata dai copertoni delle auto, delle biciclette e delle moto quando passano sopra queste buche.
Non è servito a nulla! Imperterrita la nostra Amministrazione risparmia perché forse ritiene che, poiché le buche si riformano per cui è inutile intervenire. Sicuramente questo problema è nel cuore dell’Assessore alla partita, il quale si dà un gran da fare per cercare il metodo per chiudere queste voragini, ma alla fine si ha l’impressione che non abbia l’intenzione di voler intervenire quanto meno per non far peggiorare questa situazione. Le buche sono come i rifiuti, che richiamano altri rifiuti per cui quando qualche cittadino maleducato passa di fianco a dei rifiuti, vi getta anche il proprio, così le buche richiamano altre buche perché scaricano al loro esterno una massa di sassi che a loro volta creano altre buche.
Quello che si chiede è un intervento programmato che preveda in primo luogo un intervento “tappabuchi”, utilizzando quel famoso omino che anni fa girava con il furgoncino Ape caricato di asfalto che si fermava quando vedeva una buca per riempirla e col famoso scarpone compattava l’asfalto che a badilate aveva versato all’interno della buca stessa.
Questi omini sono scomparsi? No: qualche settimana fa siamo stati bloccati in autostrada da un camioncino che viaggiava lentamente davanti ad un’auto della Polizia che, con il lampeggiante, rallentava il traffico: il camioncino ogni cento metri si fermava, dallo stesso scendeva il famoso omino col badile, riempiva le buche che si erano create sull’autostrada e poi ripartiva per fermarsi poco oltre per ripetere lo stesso gesto.
Siamo rimasti meravigliati perché con la tecnologia che vi è oggi, forse si potrebbe evitare in autostrada, di fare questi lavori e comunque non si dovrebbero fare durante il giorno quando l’autostrada Milano-Laghi è intasata di auto. Comunque ben venga un po’ di coda, perché incappare in una buca in autostrada viaggiando a centoventi all’ora significa lasciarci un pneumatico.
Quello che dà fastidio è rovinare un pneumatico della propria auto sulle strade della propria città. Personalmente abbiamo dovuto sostituire ben due pneumatici nel giro di poco tempo a causa di queste maledette buche che li hanno rovinati completamente.
Intanto “paga Pantalone”, cioè il cittadino che non riesce a dimostrare quale è la buca che ha causato la rottura del pneumatico; in ogni caso l’assicurazione che copre questi danni per conto del Comune poi afferma che se la buca è visibile, bisogna evitarla! Il problema è che se in cento metri ci sono cento buche da evitare, significa solo prendere un’altra strada.
Un altro problema che bisogna tenere presente quando si fanno gli interventi sulle strade è che non si può continuamente mettere asfalto su asfalto, perché il manto stradale si alza sempre più e i tombini, posti a lato della strada per far defluire le acque piovane, si coprono d’asfalto e non fanno passare l’acqua, per cui in caso di pioggia si creano dei veri laghi nei quali il ciclista rischia di annegare e l’automobilista corre il rischio che il motore si spenga per l’acqua che entra nel vano motore.
Negli ultimi mesi, in conseguenza dello scarso deflusso delle acque piovane, vi sono stati anche degli allegamenti nel solito sottopasso delle Ferrovie dello Stato posto subito dopo l’incrocio di via XX Settembre e viale Venezia; anni fa ogni volta che pioveva si allagava bloccando le auto.
Si pensava che con gli interventi posti in essere alla fine degli anni ’80, questo problema fosse stato risolto per sempre. Così non è stato in quanto qualche auto “ci è rimasta” anche negli ultimi mesi e noi ne abbiamo diretta conoscenza sotto il profilo professionale in quanto stiamo seguendo delle cause di risarcimento danni conseguenti proprio a fatti di questo genere. Fortunatamente l’anno prossimo ci sono le elezioni e in questi giorni è partita la campagna elettorale a spese dei contribuenti: la nostra amministrazione ha deciso di intervenire sulle strade più disastrate e la prima è stata proprio Via Pozzi; vi è da sperare che in funzione delle prossime elezioni amministrative gli interventi di asfaltatura siano molti e in tutte le zone della città.
Diversamente, il nostro Sindaco legittimamente potrà essere chiamato il Re delle Buche!
(Da L’Informazione 18 Giugno 2010)
sabato 19 giugno 2010
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