sabato 28 maggio 2011

Angioletto ci sarà sempre vicino

Angelo Castiglioni, anzi Angioletto, ci ha lasciato.
Il mondo, il mio mondo, non sarà più quello di prima.
Per me era un’abitudine passare tutti i sabati nel suo “studio” di Via Lissoni ed ascoltare estasiato le sue parole.
Non ho mai sentito Angioletto proferire una parola contro qualcuno, l’ho sempre sentito parlare a favore di qualcosa e di qualcuno.
Mai ho sentito Angioletto maledire chi lo aveva torturato durante la guerra, non vi è mai stata una riunione, che lo vedeva come relatore, nel quale non abbia fatto la pura narrazione di quello che aveva vissuto personalmente e dava ai presenti un insegnamento morale ed etico insuperabile.
Ha incontrato migliaia di giovani ai quali ricordava la sua esperienza, dando loro sempre la speranza per un futuro migliore rispetto a ciò che lui aveva vissuto ed è per questo motivo che questa mattina tantissimi giovani erano presenti al suo funerale.
I suoi non erano consigli ma raccomandazioni e la sua capacità era quella di convincere gli altri della bontà e della correttezza delle sue idee, pronto sempre a modificare il suo pensiero ove fosse risultato sbagliato.
La prima volta che ho visto Angioletto è stato nel 1985, ero stato appena nominato nel Consiglio Comunale e tra il pubblico, notai questo piccolo uomo con in mano un foglio di carta, che era l’ordine del giorno in discussione, che prendeva appunti, parlava con il suo vicino a voce bassissima per non disturbare.
Subito chiesi al Sindaco Rossi chi era questa persona e questi mi rispose: “ma come, non conosci il quarantunesimo?” e mi spiegò che Angioletto presenziava da tempo immemorabile a tutti i Consigli Comunali che la sua presenza era di gran lunga superiore a quella di chi era stato eletto in Consiglio, tant’è che veniva appunto chiamato “il quarantunesimo”, essendo i Consiglieri Comunali quaranta.
E l’unica volta in cui non fu presente tutti, iniziato il Consiglio Comunale, ci siamo chiesti il perché della sua assenza, che era dovuta al suo ricovero in ospedale, perché solo una grave malattia poteva impedirgli di presenziare al Consiglio che egli definiva aula di libertà.
Questo era Angioletto Castiglioni.
Caro Angioletto, oggi il tuo corpo è stato sepolto, ma la tua anima sarà sempre presente tra di noi e per me, come in passato, continuerai ad essere come un secondo papà, anche in futuro, ma questo futuro sarà diverso rispetto al passato.

1 commento:

  1. Uomo d'esempio. Peccato che gli "esempi" sono sempre quelli che mi tornano comodi.
    Gp

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